Onoranze funebri, un business che vale 1,7 miliardi

Il settore delle onoranze funebri rappresenta un Made in Italy a pieno titolo, un segmento produttivo capace di dare lavoro a 25mila persone. Un settore che continua a crescere nonostante, tuttavia, la crisi si faccia sentire anche per l’impresa funeraria. I decessi in Italia sono saliti a circa 650mila ogni anno e il business funerario vale più di 1,7 miliardi di euro a livello di filiera produttiva.

Onoranze funebri, la crisi del settore

Il settore delle onoranze funebri conta 6mila imprese, come Cattolica San Lorenzo, il doppio rispetto a 15 anni fa, e dà lavoro a 25mila addetti, con un indotto molto importante tra molteplici settori, come quello dei marmisti, dei cofanisti e dei fioristi. Tuttavia, il segmento registra anche un calo di fatturato dovuto sia a una contrazione della spesa familiare nel settore, sia per la maggiore diffusione della cremazione. Questa pratica infatti ha cominciando a tagliare delle fette importanti del fatturato per l’intero indotto poiché, ovviamente, per la cremazione non serve più il marmo e neppure la bara, ma basta una piccola urna cineraria. Cremare una persona comporta il taglio anche delle spese cimiteriali previste per la sepoltura.

La cremazione, ultima moda in fatto di morte

La cremazione cresce, dunque, a ritmi superiori al +10% ogni anno ed è la scelta in un caso su quattro, con punte dell’80% in città come Milano e del 2,5% a Palermo. Una forte dicotomia Nord-Sud su cui pesano le questioni religiose ma anche la possibilità di disporre o meno di centri crematori e di una normativa chiara. Ad esempio, in Calabria ancora non è possibile disperdere le ceneri o portarle a casa, cosa possibile, ad esempio, in Lombardia e in Emilia-Romagna da tempo.

Le altre tendenze relative all’industria funeraria

La cremazione non è la sola tendenza del settore funerario, si sta infatti sviluppando anche il business delle cerimonie laiche e delle cosiddette funeral house, oggi presenti in Italia soprattutto al nord. La nascita di queste case funerarie è dovuta alla domanda crescente di spazi laici per il commiato. Inoltre, alcune nicchie di mercato chiedono nuovi servizi di tanatoprassi e di imbalsamazione con pacchetti chiavi in mano. Da qui l’importanza anche della formazione per chi lavora nel settore delle onoranze funebri e di nuovi consorzi nel comparto delle pompe funebri. Quest’ultimo aspetto è particolarmente importante per il ruolo anche sociale svolto delle imprese di pompe funebri, specialmente in posti più disagiati o remoti.