Chiunque si è occupato almeno una volta nella vita di bricolage e fai da te, si sarà ritrovato a fare i conti con della minuteria metallica, rappresentata dalla bulloneria, materiali, viti, calibri e tutti i tipici protagonisti dell’assemblaggio meccanico. Stiamo parlando di un universo sconfinato, dove tutti questi elementi possono essere minuscoli oppure colossali, ma che nonostante la loro semplicità apparente, nascondono una progettazione minuziosa e che ha avuto bisogno di moltissimo tempo per evolversi per come la conosciamo oggi. Ripercorriamo insieme la storia di viti e bulloni.
Viti e bulloni: invenzioni moderne o antiche ritrovati?
Molto spesso e volentieri siamo portati a credere che ciò che ci ritroviamo tra le mani sia un ritrovato relativamente moderno, per poi scoprire invece che tali oggetti trovano le loro origini in tempi molto lontani. È quello che accade ad esempio con viti e bulloni, la cui nascita risale addirittura al 1568, anno in cui viene prodotto il primo macchinario capace di intagliare il tradizionale filetto.
Ovviamente a quei tempi lo sviluppo tecnologico correva decisamente più lento rispetto alle repentine evoluzioni a cui ci ha abituato ai giorni nostri, e i prodotti mutavano molto lentamente in ogni loro aspetto. Per comprendere meglio tale concetto, basti pensare che tra la data citata, ovvero quella del 1568, e la successiva capace di stabilire una grande innovazione, trascorrono oltre 70 anni: il 1641. Fu proprio in tale anno che in Inghilterra si cominciò a puntare sul miglioramento dei processi produttivi di viti e bulloni, situazione che portò verso un incremento notevole della diffusione di questi prodotti, divenuta sicuramente più capillare.
1818: una tappa importante per viti e bulloni
Come anticipato, l’evoluzione tecnologica nei secoli scorsi, correva davvero molto lentamente rispetto a quello a cui siamo abituati. La situazione è testimoniata da un’altra tappa importante, per cui ci sono voluti quasi 180 anni per compiersi, ovvero nel 1818. In tale anno, che può essere considerato come una sorta di spartiacque fra un prodotto rudimentale e uno molto più simile a quello moderno, un certo Rugg nel Connecticut, inventa due macchinari. Inizialmente questi due ritrovati funzionavano con un’alimentazione manuale, ed erano stati progettati e realizzati in maniera specifica per la produzione di bulloni e viti da carrozza.
Ad un certo punto, al posto dell’alimentazione manuale, subentra quella con energia esterna, ed è in questo preciso momento che le lavorazioni accelerano, permettendo una produzione addirittura sei volte più veloce. In altre parole si diede il via ad un’universale commercializzazione della bulloneria. L’ultimo dei miglioramenti non fu però questo, perché sempre nel Connecticut un certo Clark, nel 1859, registra il brevetto per la realizzazioni di viti direttamente da una barra tonda. Per quanto possa sembrare folle pensarlo ai giorni nostri, fino a quel momento difatti per realizzare le viti, si partiva da una barra a sezione quadrata, che inserita in un tornio veniva resa tonda.
Viti e bulloni ai giorni nostri
I passi storici descritti sono quelli principali che hanno segnato l’evoluzione di viti e bulloni, ma ovviamente tanti piccolo passi e continue migliorie, nel corso degli anni hanno portato ad un aumento della produzione con un conseguente ed ovvio calo del prezzo. Queste “semplici” invenzioni hanno portato ad una diffusione capillare e praticamente universale del bullone per come noi oggi lo conosciamo, andando a modificare per sempre il volto della meccanica.
Le applicazioni di viti e bulloni non sono solamente di piccola entità, come spiegato in apertura di questo articolo, ovvero con il bricolage e il fai da te. Di fatto non esiste limite alle applicazioni di tali ritrovati, e aziende come www.ipl-plus.it progettano prodotti per qualsiasi utilizzo industriale, sempre realizzati sulle specifiche esigenze del cliente e di quel determinato settore di appartenenza. Variano i disegni di progettazione, i materiali e i rivestimenti necessari per rendere idoneo il prodotto al tipo di utilizzo per cui è progettato.