Come è chiaro, mostrare il codice o la tessera sanitaria appartenente ad un’altra persona potrebbe avere delle conseguenze spiacevoli. Infatti, si commette un vero e proprio reato quando si decide di esibire questo documento se non è il proprio.
Anche se questi due non sono considerati al pari di un documento di identità, mostrare il codice fiscale o la tessera sanitaria di un’altra persona ad un pubblico ufficiale vuol dire incorrere nel reato di “dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale”.
Questo è stato ampiamente ribadito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 645 del 09 gennaio 2017, parlando proprio di illecito penale. Più precisamente, infatti, l’illecito non si configura in relazione al fatto di aver mostrato il documento, ma di aver mentito al pubblico ufficiale.
La sentenza citata ha valore sia per la tessera sanitaria che per il Codice Fiscale. Infatti, esibire un documento che presenta i dati anagrafici di un’altra persona, è tipico di una condotta illegale e criminosa. Il principio è lo stesso di chi, nel momento in cui viene interrogato e deve rispondere sulla propria identità, dichiara il falso rischiando la reclusione che va da 1 a 5 anni. È l’esibizione del documento a far scattare, quindi, il reato.
L’articolo 496 del codice penale, quale è il reato?
Il suddetto articolo 496 riportato nel codice penale, prevede di punire chi fa dichiarazioni false relative all’identità personale o di altri. Quindi, chi viene interrogato sulla propria identità e sfrutta il momento per fare dichiarazioni fasulle ad un pubblico ufficiale o a chi, in quel momento, sta svolgendo un pubblico esercizio, è punito con la reclusione.
In alcuni casi, infatti, secondo l’ordinamento giuridico nazionale, quando viene richiesto un documento di identità, questo può essere sostituito da uno dei documenti previsti dalla legge.
Vengono considerati come documenti equipollenti alla carta di identità per quanto riguarda i cittadini italiani, il passaporto, la patente di guida, il porto d’armi e le tessere di riconoscimento rilasciate da una amministrazione dello stato e riportanti timbro e fotografia.
Anche se la tessera sanitaria o il codice fiscale, quindi, non sono prettamente considerati documenti di identità, con l’articolo 35 comma 2 del D.P.R. n.445 del 2000, è stata sancita una equipollenza sulle dichiarazioni mendaci. Quindi, anche la tessera sanitaria, sulla quale risultano i dati anagrafici di un soggetto ed il codice fiscale, valgono come comportamento relativo alla condotta errata ed incriminata nell’esibizione dell’identità.
Perché è importante distinguere tra codice fiscale e tessera sanitaria?
Il codice fiscale, come già si conosce, è un codice identificativo alfanumerico che serve per creare un’anagrafica fiscale. Per calcolarlo, il procedimento è semplice ed è possibile avvalersi anche di software online come https://www.calcolacodicefiscale.net/ semplicemente compilando gli appositi campi con i dati anagrafici. I dati necessari per ottenerlo sono nome, cognome, sesso, luogo e data di nascita. Con il solo codice fiscale non si riesce a compiere nessuna operazione, mentre la tessera sanitaria è un vero e proprio documento contenente dati. Quindi diventa utile per diverse finalità. In alcuni casi, anche solo con la tessera sanitaria si possono sottoscrivere finanziamenti. E, molto spesso, presentando questo documento, è possibile ricaricare carte prepagate.
Se si fornisse il proprio codice fiscale ad una terza persona?
I cittadini possono richiedere una nuova tessera sanitaria se hanno subito il furto dei documenti o se li hanno smarriti. Uno degli aspetti più importanti è quello di procedere immediatamente alla denuncia, così da evitare sgradevoli sorprese. Questo perché negli ultimi anni sono avvenuti diversi furti di identità, cioè le truffe effettuate usando i documenti dei cittadini. Alcuni, infatti, usano i dati personali di soggetti terzi per acquistare beni, magari anche facendo partire un finanziamento sfruttando questi dati anagrafici. Quindi è importante informare le autorità appena ci si rende conto di non possedere più i propri documenti, anche quando riguarda il proprio codice fiscale o tessera sanitaria.
Per questo, fornire il proprio codice fiscale a terze persone è una pratica pericolosa, solo però nel momento in cui avviene anche la consegna della propria tessera sanitaria.
Perdere la tessera sanitaria può farci rischiare di rispondere per reati finanziari come, ad esempio, il riciclaggio di denaro. In questi casi, il titolare del codice risponderebbe alle sanzioni riportate nella Direttiva comunitaria 2005/60/CE.
Se rubano i dati personali, quali possono essere i rischi?
Tra le possibilità che un individuo possa esibire ed utilizzare il codice fiscale di un’altra persona, si aggiungono anche le truffe online. Nonostante tutti gli accorgimenti, infatti, può capitare di cadere in qualche truffa. Diventa necessario, quindi, correre immediatamente ai ripari.
Se il povero malcapitato avesse inserito il codice fiscale, tramite questo, un malintenzionato potrebbe risalire alla data e al luogo di nascita della vittima. Ci si dovrebbe preoccupare solo se, assieme al codice fiscale questi fossero a conoscenza anche del numero di cellulare. In questo caso, potrebbero tentare operazioni sulla carta ricaricabile, anche se con tutti i controlli esistenti, sarà difficile riuscire nell’intento.