Il percorso lavorativo della donna ed il ruolo nella società

Il ruolo della donna in ambito lavorativo è oggi ormai ritenuto indispensabile e riconosciuto a tutti i livelli, ma in passato la situazione è stata a lungo ben diversa e tutt'oggi ci sono settori specifici e luoghi del mondo in cui la parità di genere nel contesto lavorativo e sociale ancora fatica ad affermarsi.

La donna è stata spesso discriminata – e sovente lo è tutt'ora – a partire dal ruolo sociale che convenzionalmente le viene imposto, vale a dire quello di moglie e madre, spesso considerata inadatta a certi tipi di lavoro e pagata meno rispetto agli uomini pur svolgendo le stesse identiche mansioni.

Fortunatamente la situazione odierna è in evoluzione, le condizioni femminili stanno cambiando e si stanno evolvendo in meglio, sia a livello sociale che lavorativo.

Preparazione al mondo del lavoro: l'istruzione

Prima di entrare a far parte del mondo del lavoro, è necessario conseguire gli studi specifici per il settore in cui si intende ricercare la propria occupazione.

Da questo punto di vista, le donne conseguono gli studi inferiori esattamente come gli uomini, ma nell'ambito dell'istruzione superiore le cose cambiano: le donne in alcuni contesti studiano maggiormente rispetto agli uomini, ma la loro presenza è limitata in alcune facoltà o discipline d'insegnamento, come le cosiddette discipline STEM, legate all'ambito matematico, fisico e scientifico.

Al contrario, si registra una presenza femminile più consistente nel settore umanistico, anche probabilmente a causa degli stereotipi sociali che storicamente hanno indirizzato in maniera diversa le carriere di uomini e donne.

Il percorso lavorativo e l'occupazione femminile

L'inserimento delle donne nel mondo del lavoro è ancora oggi spesso condizionato dalla volontà e dall'intenzione di costruire una famiglia e di avere dei figli.

Molte donne vengono licenziate o non assunte in concomitanza all'arrivo di una gravidanza, cosa che non interessa gli uomini, che continuano a lavorare nonostante la nascita dei figli. Il divario occupazionale negli uomini e nelle donne con figli è sempre più ampio e aumenta all'aumentare dei pargoli a carico.

Una delle misure governative attuate per andare incontro alle famiglie e far fronte alle esigenze domestiche è l'introduzione dell'orario di lavoro part-time: tuttavia, sono sempre di più le donne a usufruirne, mentre sono pochissimi gli uomini che richiedono questa formula d'impiego, evidenziando come, a livello sociale, ancora oggi sia la donna a essere percepita come l'unica a doversi occupare della casa e dei figli, o comunque a doverlo fare in maniera prevalente.

Nonostante ciò, il tasso di disoccupazione femminile è pari a quello maschile, poiché comunque vengono riconosciuti gli studi, le competenze e le conoscenze delle donne in tutti gli ambiti, anche se permangono settori in cui l'occupazione femminile è molto rara.

Possibilità di crescita nelle carriere femminili

Sebbene le donne siano spesso molto più preparate dei colleghi uomini o comunque siano in maggioranza rispetto a questi ultimi, sono pochissime coloro che riescono a occupare posizioni di rilievo e, soprattutto, di comando, in qualsiasi contesto lavorativo.

Anche in ambito politico, per esempio, la carriera di una donna rimane sempre limitata dall'essere prima di tutto madre e moglie e solo raramente riesce a raggiungere risultati di primo piano. Nei casi in cui sia un uomo che una donna occupino la stessa posizione di potere, in genere la donna guadagna meno dell'uomo e questo divario di retribuzione è presente a tutti i livelli e in tutti i settori lavorativi.

Il ruolo della donna nella società

In passato la donna non aveva un ruolo di rilievo nella società, ma era sottomessa sostanzialmente al padre e poi al marito, senza possibilità di emanciparsi. Oggi si è raggiunta l'indipendenza economica, sociale e individuale, ma permangono differenze che segnano il ruolo della donna a livello sociale.

A causa degli stereotipi ancora imperati in buona parte dell'opinione pubblica, è difficile scardinare le concezioni ataviche sul ruolo di moglie, madre e casalinga che spetterebbe a ogni donna perbene. Fortunatamente, le nuove generazioni stanno sempre di più andando contro quest'idea ormai superata e dando il giusto peso anche alle donne nella società.

Il percorso lavorativo femminile è sovente, dunque, più complesso di quello maschile, ma la donna detiene gli stessi diritti e doveri dell'uomo, per cui è giusto che usufruisca anche degli stessi benefici e che gli siano tributati gli stessi riconoscimenti. Solamente la parità può condurre a una società serena e pacificata, senza conflitti interni e senza più ruoli rigidi e stereotipati, ma incoraggiando le capacità di ognuno, spesso non sfruttate al meglio solo perché si è donne.

È importante garantire le stesse possibilità di assunzione e di carriera a donne e uomini, anche perché non è il sesso biologico a determinare le maggiori o minori capacità di un individuo; inoltre, la gravidanza e la gestione familiare non devono essere un limite, ma un incentivo a rendere ancora più produttive, preparate e motivate le donne in qualsiasi contesto lavorativo.